Herpes Simplex Virus: caratteristiche biologiche, cliniche e implicazioni terapeutiche
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Introduzione
L’Herpes Simplex Virus (HSV) è un virus a DNA appartenente alla famiglia Herpesviridae, sottofamiglia Alphaherpesvirinae, e comprende due sierotipi principali: HSV-1 e HSV-2. Entrambi i virus sono endemici a livello mondiale e hanno la capacità di stabilire infezioni latenti nei gangli nervosi, con possibilità di riattivazioni periodiche. La prevalenza e la trasmissione variano in base all’età, alla regione geografica, alle condizioni socioeconomiche e ai comportamenti sessuali.
Struttura e ciclo vitale
HSV è un virus a DNA lineare a doppia elica, racchiuso in un capside icosaedrico, circondato da una tegument e da un envelope lipidico. La replicazione avviene nel nucleo delle cellule ospiti. Dopo l’infezione primaria, il virus migra lungo gli assoni sensoriali fino ai gangli neuronali, dove stabilisce una latenza epigenetica. Durante la latenza, il virus esprime solo RNA regolatori noti come LATs (Latency-Associated Transcripts), che ne mantengono il genoma silente. Riattivazioni del virus possono avvenire in risposta a stimoli come stress, immunosoppressione, esposizione ai raggi UV o traumi locali.
Epidemiologia
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre il 67% della popolazione globale sotto i 50 anni è infettata da HSV-1, mentre circa l’11% è portatrice di HSV-2. HSV-1 è trasmesso prevalentemente tramite contatto orofaringeo, mentre HSV-2 è considerato classicamente a trasmissione sessuale. Tuttavia, il ruolo di HSV-1 come causa di herpes genitale è in aumento nei Paesi industrializzati, soprattutto tra giovani adulti.
Quadri clinici
L’infezione primaria da HSV può essere asintomatica o presentarsi con sintomi sistemici e lesioni caratteristiche. Le manifestazioni più comuni sono:
Herpes orolabiale: lesioni vescicolose dolorose localizzate attorno alla bocca o sulle labbra. Possono essere precedute da segni prodromici come parestesie o prurito.
Herpes genitale: più frequentemente da HSV-2, ma in aumento i casi da HSV-1. Le lesioni ulcerative possono accompagnarsi a sintomi sistemici, disuria e linfoadenopatia inguinale.
Encefalite erpetica: complicanza rara ma grave, soprattutto da HSV-1. Colpisce tipicamente i lobi temporali ed è caratterizzata da febbre, alterazione dello stato mentale, convulsioni e deficit neurologici focali.
Infezione neonatale: trasmessa verticalmente da madre a neonato durante il parto. Può manifestarsi con coinvolgimento cutaneo, oculare, neurologico o disseminato.
Diagnosi
La diagnosi è primariamente clinica nelle forme tipiche, ma può richiedere conferma laboratoristica nei casi dubbi o gravi. I principali strumenti diagnostici includono:
PCR: altamente sensibile e specifica per il rilevamento del DNA virale su campioni da lesioni, LCR o sangue.
Coltura virale: storicamente lo standard di riferimento, oggi meno utilizzata per la minore sensibilità e tempi lunghi.
Test antigenici e immunofluorescenza diretta: utili su campioni da lesioni.
Sierologia: utile per determinare la sieropositività pregressa, soprattutto in gravidanza o nelle coppie discordanti.
Trattamento
Il trattamento antivirale si basa su farmaci nucleosidici che inibiscono la DNA polimerasi virale:
Aciclovir: il capostipite della classe, disponibile per via orale, endovenosa e topica.
Valaciclovir e famciclovir: profarmaci con migliore biodisponibilità orale.
Foscarnet: usato nelle infezioni resistenti, soprattutto in pazienti immunocompromessi.
La terapia può essere episodica (al comparire dei sintomi) o soppressiva (a lungo termine nei pazienti con frequenti recidive). La soppressione riduce anche la trasmissione virale asintomatica.
Aspetti di sanità pubblica
L’infezione da HSV, in particolare quella genitale, ha un impatto importante sulla salute pubblica. HSV-2 è associato a un rischio aumentato di acquisizione e trasmissione dell’HIV. Inoltre, la trasmissione verticale da madre a feto può essere prevenuta mediante screening, monitoraggio clinico in gravidanza e parto cesareo in caso di infezione attiva.
La prevenzione include campagne di educazione sessuale, promozione del sesso sicuro, uso del preservativo e terapie soppressive nei casi indicati. Al momento non esiste un vaccino disponibile, anche se diversi candidati sono in fase di sviluppo.
Conclusioni
L’Herpes Simplex rappresenta una patologia infettiva di grande rilevanza clinica e sociale. Nonostante la sua alta prevalenza, è spesso sottodiagnosticato a causa dell’alto numero di forme asintomatiche. Una corretta conoscenza della biologia virale, dei quadri clinici e delle strategie terapeutiche è fondamentale per una gestione ottimale del paziente e per la riduzione della trasmissione.

Bibliografia
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